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mercoledì 6 novembre 2013

La città degli Angeli di Ghiaccio, Francesca Floris

Oggi è un giorno speciale per il Blog *-* e dopo i tantissimi auguri di buon compleanno che mi avete dedicato con tantissimo entusiasmo, tocca a me parlarvi di qualche libro.

Purtroppo inizio con un libro che guadagna a stento le due fiammelle, ma non me ne vogliate, c'è una spiegazione a tutto e come sapete non amo parlarvi solo di libri belli con commenti super positivi, a volte è bene chiaccherare sugli aspetti meno coinvolgenti di un romanzo e imparare a capirne i difetti.






Titolo: La città degli Angeli di Ghiaccio
Autore: Francesca Floris
Editore: Edizioni R.E.I 
Genere: Urban Fantasy
Prezzo: 14,00 €
Pagine: 174 p.








Dalila, una ragazza torinese di diciassette anni, un po' strana per via dei suoi occhi rossi, ha subito recentemente la perdita di un amico e la sua migliore amica, Lucia, è bulimica. Le cose non sembrano cambiare molto fino a quando Lucia inizia a frequentare strani individui e Dalila incontra Ettore e Alex, un tipo un po' tenebroso che, però, ha i suoi stessi occhi. Lui le spiega che sono il simbolo dei demoni e che lei fa parte della più grande comunità di angeli e demoni, che ha sede a Torino. Durante questo periodo si svolgono i Giochi Olimpici invernali, e Alex scopre che alcuni angeli e demoni hanno intenzione di mietere vittime durante le competizioni e che Lucia, che è un angelo, è fra di loro. Dalila si trova, quindi, a combattere una guerra senza che i suoi poteri si siano ancora manifestati, ma l'intera città verrà salvata da Carolina Kostner, la dolce umana dalle sembianze d'angelo.
Francesca Floris è una giovane autrice italiana e questo è il suo primissimo libro, un'esordio se vogliamo chiamarlo così.
Prima di tutto, vorrei ringraziare l'autrice per avermi chiesto di recensirlo e scusarmi per averci messo tanto tempo, ma a essere veramente onesti ho dovuto leggerlo tre volte per assicurarmi che i miei pensieri fossero corretti e non troppo crudi e violenti. Come vi dicevo prima, non sempre leggiamo libri meravigliosi e fantastici, a volte capitano libri carini però decisamente acerbi.
Francesca Floris, non ha assolutamente scritto un brutto libro, perchè le basi per una buona storia, ricca di contenuti e di fantasia c'è.. manca solo un lavoro più attento alla base di tutto e questo guasta notevolmente il risultato finale.
Spesso gli autori emergenti, nella foga di vedere il loro romanzo pubblicato, non si danno il giusto tempo per rileggere il loro lavoro, controllarlo e verificare che la storia abbia un senso dalla prima sino all'ultimissima parola. 
La scrittura, risulta abbastanza fresca e giovanile, coinvolgente se non fosse per come dicevo prima mancante. Adesso mi spiego meglio.. scusatemi ma non è una recensione semplice, so cosa vuol dire vedere il proprio lavoro criticato e mi scusa se in questa recensione l'autrice o chi per esso troverà mancanza di rispetto, non è assolutamente mia intenzione.

Iniziamo con i lati positivi, il bello di questo romanzo è che lo troviamo ambientato a Torino, e non una Torino antica ma semplicemente moderna, infatti durante la storia si stanno per svolgere le Olimpiadi Invernali. I personaggi sono molto particolari, in un periodo letterario in cui spesso (troppo spesso) troviamo Vampiri e Licantropi, Angeli e Demoni che si sfidano per l'amore di una povera ragazza, Francesca Floris, integra degli Angeli e Demoni con particolari quasi unici, come gli occhi rossi che caratterizzano la nostra protagonista. 
Sfogliando questo romanzo, si possono percepire chiaramente l'amore e la passione per alcune discipline come la musica, il pattinaggio che creano un'atmosfera molto suggestiva per il lettore.
Purtroppo eccovi i lati negativi che ho riscontrato dopo un'attentissima analisi... in primissimo luogo la trama, non so esattamente come spiegarvelo ma sembra un'agglomerato di idee messe le une sulle altre a creare una storia che confonde e non poco il lettore, io stessa dovevo fermarmi spesso durante la lettura e tornare quasi al punto di partenza per capire bene cosa stesse accadendo. Purtroppo, si riscontra anche poca attenzione nella punteggiatura mancante, infatti spesso, troppo spesso, troviamo frasi che terminano con un semplice e banale punto esclamativo che dà moltissimo enfasi ad una frase che magari nemmeno lo richiede.
I personaggi, in tutta sincerità andavano caratterizzati un pò più intensamente, così forse avrebbero sovrastato la lacuna della punteggiatura che magari non si sarebbe notata così tanto.

L'autrice è giovane e come esordio non è il massimo, ma sono certa che con più calma e serenità farà uscire una revisione migliore di questo romanzo, più controllato in tutti gli aspetti. Di strana ne può fare moltissima perchè ha fantasia e la storia di base non manca. 


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